Perugia, 28/05/2007
LIGNANI MARCHESANI (AN) E IL GAY PRIDE RUSSO: UN’ALTRA OCCASIONE MANCATA. LA SUA.
Quando capitano fatti di estrema violenza, abbiamo la sensazione che tutti abbiano il dovere di fermarsi e di riflettere traendo autonomamente le proprie conclusioni. In questi casi siamo anche sicuri che ogni riflessione abbia un proprio diritto di cittadinanza a condizione con questo di non aggiungere violenza alla violenza. Siamo sicuri che il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani, di Alleanza nazionale, sappia che democrazia significa che una maggioranza di persone elette a suffragio universale ha il dovere di scegliere per il bene di tutti i cittadini, senza dimenticare le minoranze. Democrazia è proprio questo, caro consigliere, è proprio l’onere si essere stato eletto a maggioranza e l’onore di servire tutti i cittadini. Se riusciamo a dirci che questa cosa è chiara e condivisa, forse possiamo pensare al Gay Pride moscovita. Ci sembra che per la destra italiana, la Russia di Putin abbia colori e valenze diverse a seconda degli opportunismi politici nostrani. Certi giorni il presidente Vladimir Putin è un capo di Stato solido e democratico che ha permesso alla Russia di rimanere nel giro delle democrazie più forti e ricche del mondo; certi altri giorni è solo una potenza che annaspa infangandosi nel pantano dei diritti umani. E’ lei, Lignani Marchesani, che usa questi argomenti. E’ lei a dire che la Russia cerca a fatica di inserirsi “in un ambito di valori tradizionali forti” e a concludere che questo, in sé, giustifica gli arresti e le bastonate a testa bassa offerte generosamente da gruppi di idioti organizzati. Caro consigliere, la questione è seria e il suo pensiero particolarmente preoccupante. Gruppi di fanatici religiosi cristiano-ortodossi e di naziskin hanno aggredito i manifestanti del Gay Pride a Mosca. Non si è trattato di “qualche piccola spinta o scalfittura o qualche parola un po’ pesante”. No, caro consigliere… non mi dica che ha letto distrattamente le cronache degli avvenimenti, per favore. Violenza gratuita è quella che si è consumata a Mosca. Calci, pugni, insulti e manganellate, qualche ricovero e alcuni arresti. Il problema, come spero che lei sappia, non era e non è mai stato la presenza di Vladimir Luxuria o di Marco Cappato bensì quel corteo preciso. Una volta di più forse le sfugge che l’anno scorso, nella stessa occasione, non aveva sfilato Vladimir Luxuria e nessun travestito, transessuale o transgender, eppure gli eventi a Mosca si realizzarono pressappoco nella stessa maniera. Ma come… nella Russia del G8? Nella Russia democratica che in Cecenia non ha violato nessun diritto umano? Nella Russia della ripresa economica post comunista? Il suo funambolico tentativo di dimostrare che alle vittime di quel pestaggio non va espressa solidarietà non ci sorprende, in fondo in Umbria la conosciamo da tanto tempo e le sue posizioni ci sembrano cristalline come l’acqua. E questo va da sé. Quello che davvero ci allarma è invece il tentativo di giustificare i camerati bastonatori che si sono agitati dentro e fuori da quel corteo. Sappiamo bene che le radici del suo partito affondano nel Movimento sociale italiano il quale a sua volta si ispirava ai valori di quel partito fascista che non può che ricordare pagine penose di una Storia per fortuna ormai superata. Però, Lignani Marchesani, forse lei dimentica il congresso di Fiuggi dal quale nacque il suo partito di oggi. Su, anche voi avete fatto lo sforzo di diventare un partito moderno. Il pensiero fascista dovrebbe essere ormai morto e sepolto, coraggio! Non ha bisogno di difendere le teste rasate e vuote di Mosca… non le serve, davvero! Anche se dovremmo non dimenticare che, dopotutto, lei è quello che farnetica di una “potentissima lobby transgender umbra” a significare che davanti a quello che non le piace riesce addirittura a vedere dei fantasmi. E questo potrà anche essere un problema personale che gestirà lei come crede però un uomo politico non può giustificare la violenza contro manifestanti inerti che sfilano nella capitale di uno Stato che si propone come moderno e democratico. Quella violenza è inaccettabile nel modo più assoluto. Non faccia un’autorete, Lignani Marechesani! Stigmatizzi la violenza di quei fascistelli moscoviti e poi se vuole faccia i suoi distinguo: dica pure che Vladimir Luxuria e Marco Cappato si sono consapevolmente sovraesposti al rischio di un pestaggio, dica pure che il movimento omosessuale la infastidisce, dica pure che lei non ci sarebbe mai andato a manifestare laggiù ma riconosca che davanti alla violenza che Luxuria, Cappato e gli altri manifestanti hanno subito, non si può che esprimere solidarietà. Oppure, quando riferisce che “la violenza non ha mai giustificazione” ci sta raccontando una favola. Ma forse dimentica che gli umbri, gli italiani e anche i suoi compagni di partito, probabilmente, alle favole non ci credono più da un pezzo.
OMPHALOS ARCIGAY ARCILESBICA PERUGIA
Centro di Iniziativa Radicale di Perugia
Circolo Radicale Ernesto Rossi di Terni